Avvenne in modo drammatico e vile. Era egli nascosto
sotto una botola in casa di un guardiano della contessa di San Marco, dove
piombati i birri, legato il guardiano e percossolo, nulla poteron sapere; onde
si impadronirono della giovane ed avvenente moglie di costui, e, riuscito vano
strapparle una delazione a furia di nerbate, la trascinarono all’aperto e
cominciarono a spogliarla. Ella taceva; ma quando quei manigoldi furon per torle
la camicia, e denudarla agli occhi di tutti, il suo pudore non resistette all’oltraggio,
e indicò la botola. Il La Licata fu sottoposto a torture che fanno rabbrividire,
e fu ridotto in pochi giorni a fin di vita, egli che era robusto e aitante: ma
non rivelò nulla; e dei supplizi patiti fu avvertito il procuratore generale,
sebbene senza frutto.
Luigi Natoli: tratto da: La rivoluzione siciliana nel 1860 - Narrazione.
Rivendicazioni. La rivoluzione siciliana nel 1860 e altri scritti storici sul Risorgimento siciliano.
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