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giovedì 17 dicembre 2020

Spiridione Franco: Storia della rivolta del 1856 in Sicilia organizzata dal barone Francesco Bentivegna in Mezzojuso e da Salvatore Spinuzza in Cefalù.

Percorrendo una via di Roma, fantasticando sulle memorie del passato, sulla decadenza del presente, su questa Roma sogno di tante generazioni, e di tanti Eroi, su questa Roma Alma Parens, dove la grandezza del suo nome s'infutura a traverso la gloria del mondo, mi venne fatto di posare gli occhi sopra un volumetto, che stava quasi nascosto fra un mucchio di tomi, e stampe antiche, su di un tavolo di rivenditori. Quel libro portava il titolo seguente: Francesco Bentivegna. Romanzo storico di Rocco Baldanza.
Il nome glorioso del martire, e il ricordo dolcissimo dell'amico, e compagno di lotta, mi rinfiorì nella mente lo sfortunato episodio di Mezzojuso mia patria, di cui io fui testimone oculare, cosicché anzioso di costatare se la narrazione corrispondeva alla esattezza della storia di quei fatti, volli farne acquisto.
Non nascondo ad onore dal vero, che trovai alcune pagine immaginarie, e molte inesattezze storiche, anzi essendo lo stile piuttosto chiaro e conciso = la narrazione presocchè esatta e scorrevole = quella lettura dico mi procurò delle vere emozioni e non poche lagrime ho versato al racconto della morte intrepida del valoroso martire della libertà, vittima del piombo Borbonico, la cui data gloriosa del 20 Dicembre 1856 in Mezzojuso è registrata nel martirologio Italiano a caratteri immortali.
Fu appunto nel costatare qualche inesattezza dei fatti e la forma romanzesca alla narrazione, che mi venne in animo di scrivere anche io alcune pagine, sul movimento rivoluzionario di Mezzojuso del 22 Novembre 1856, certo di appagare un desiderio se non espresso sentito dagli amici, non tralasciando di ricordare oltre al prode Bentivegna Salvatore Spinuzza moschettato in Cefalù il 14 Marzo 1857, e gli altri compagni di quel tentativo di Cefalù, i quali molti furono condannati alla pena di morte, che dopo per clemenza del Re tiranno ebbero commutata la pena a 18 anni di carcere duro nel bagno dell'Isola di Favignana.
Chi avrà la benevolenza di seguirmi nel racconto sarà benigno verso di me, e se qualche volta si accorgerà che la forma mi avrà tradito il pensiero, se anche tiene mente ch'io mi sono preoccupato di scrivere della storia esatta, e non un libro d'arte. Del resto non vi sarei di certo riuscito, perchè la turbolenta mia gioventù dedita ai moti rivoluzionari del 1848 (di cui sono dietro a scrivere alcune note) mi fece per molto tempo allontanare degli studi regolari a me tanti cari.
Premesso ciò mi consentirete ch'io vi trattenga anche del cav. Nicolò Dimarco, che nella nostra storia occupa il primo posto dopo la splendida figura del Barone Francesco Bentivegna...
 
Spiridione Franco

Spiridione Franco: Storia della rivolta del 1856 in Sicilia organizzata dal barone Francesco Bentivegna in Mezzojuso e da Salvatore Spinuzza in Cefalù. Entrambi traditi, vennero arrestati e fucilati. Altre 24 persone ebbero sentenza di morte.
Prefazione del prof. Santo Lombino, direttore del Museo delle Spartenze in Villafrati
Pagine 170 - Prezzo di copertina € 15,00
Disponibile dal catalogo prodotti della casa editrice al sito ibuonicuginieditori.it
On line su Ibs e Amazon

Spiridione Franco: Storia della rivolta del 1856 in Sicilia. Premessa dell'autore

 
Alla Gioventù Italiana,
 
A voi giovani, dedico quest'umile mio lavoro, dal quale emerge una breve pagina delle nostre sofferenze per arrivare alla sospirata mèta, l'unità della patria. Onoratelo di un vostro sguardo, e da esso apprenderete che a voi incombe il dovere di reclamare le altre Provincie tuttavia soggette allo straniero qualunque sia il sacrifizio che vi possa costare.
Non dimenticate che il 12 Gennaio 1848 la gioventù siciliana fu la prima ad insorgere contro la tirannide, seguita poscia dal Piemonte e da Milano. Battuti a Novara: non cessammo per questo di congiurare contro l’aborrita dinastia Borbonica. Lo stato d'assedio ci opprimeva, come una cappa di piombo, tuttavia ognuno voleva un'arma, e la portava costantemente, per quanto le carceri rigurgitassero, le isole adiacenti fossero tutte popolate di delinquenti politici, molti sfuggissero al capestro esulando e cento altri cadessero sotto il piombo nemico. Fra tanti martiri non va dimenticato Nicolò Garzilli studente di medicina, fucilato in Palermo nel gennaio 1850 con altri cinque compagni. Nel novembre 1856 insorse in Mezzojuso, mia patria il barone Francesco Bentivegna, mentre Salvatore Spinuzza sollevava Cefalù. Traditi, entrambi vennero fucilati, il Bentivegna in Mezzojuso il 21 dicembre 1856, e lo Spinuzza in Cefalù il 14 Marzo 1857. Non per questo la bandiera della rivolta non cessava un istante di sventolare ovunque, finché nel 1860 colla venuta di Garibaldi e dei suoi mille eroi abbiamo vinto.
È in onore del martire Francesco Bentivegna, che io mi sono indotto a pubblicare queste pagine perchè la gioventù impari da lui come si debba contenere in faccia ai tiranni, e come morire intrepidamente per la patria.
Non è un libro d'arte che io offro, perchè la rivoluzione interruppe i miei studii, nè più mi permise di riprenderli, ma è un racconto genuino di tutto quanto ho visto coi miei occhi, essendo stato di tutti gli avvenimenti della mia
patria testimonio, e parte.
Leggetelo, studiatelo con amore, o giovani carissimi, questo racconto quanto sincero, altrettanto fedele, e così comprenderete quanto dobbiate gelosamente custodire l'unità della Patria, che a noi e costata tanto sangue e tanti sagrifizii,
 
L’autore
Spiridone Franco
Veterano Siciliano

Spiridione Franco: Storia della rivolta del 1856 in Sicilia organizzata dal barone Francesco Bentivegna in Mezzojuso e da Salvatore Spinuzza in Cefalù. Entrambi traditi, vennero arrestati e fucilati. Altre 24 persone ebbero sentenza di morte. 
Prefazione del prof. Santo Lombino, direttore del Museo delle Spartenze in Villafrati
Pagine 170 - Prezzo di copertina € 15,00
Disponibile dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicugineditori.it 
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Chi era Spiridione Franco?

 
Poche sono le notizie biografiche sull’autore, all’anagrafe Paolino Spiridione Franco, nato a Mezzojuso (Pa) il 6 marzo 1828, da famiglia benestante, e indicato nelle carte giudiziarie come possidente, fratello di Agostino, vescovo cattolico di rito ortodosso e di Nicolò, futuro addetto alla Biblioteca vaticana. Attivo nella rivoluzione antiborbonica del 1848-49, nei primi giorni della quale conobbe i fratelli Bentivegna, e nella lotta clandestina degli anni successivi, in particolare nella fallita insurrezione del novembre 1856, prenderà di nuovo le armi nel 1860 con i picciotti che seguirono i Mille di Garibaldi fino alla battaglia del Volturno, dove fu ferito gravemente. Nominato capitano dell’Esercito meridionale, si spense a Roma il 2 gennaio 1914.

Spiridione Franco: Storia della rivolta del 1856 in Sicilia organizzata dal barone Francesco Bentivegna in Mezzojuso e da Salvatore Spinuzza in Cefalù. Prefazione di Santo Lombino

La scrittura di Spiridione Franco segue giorno per giorno, quasi ora per ora, la fallita impresa rivoluzionaria del Barone Francesco Bentivegna nel novembre 1856, del suo “stato maggiore selvaggio” e dei suoi seguaci, dando conto dei movimenti dei vari attori e del loro antagonista, il direttore di polizia Salvatore Maniscalco, fortemente intenzionato a impedire in qualunque modo la ripresa dell’iniziativa antigovernativa. L’infelice impresa terminerà con la cattura del Bentivegna e Spiridione Franco ci fa seguire le successive tappe del martirio del barone mazziniano, il cui destino è stato già deciso in alto loco: come capo del moto rivoluzionario deve essere punito con la massima severità, con una condanna capitale che scoraggi chi abbia voglia di seguire il suo esempio. La narrazione del Nostro ci fa seguire ovviamente anche il ruolo da lui avuto in queste vicende, sottolineando i momenti in cui Franco ha dato un apporto determinante all’andamento dell’impresa rivoluzionaria, cui ha deciso di partecipare per dedizione alla causa e per ammirazione verso Bentivegna, pur avendo espresso il presentimento che, date le condizioni di partenza, il risultato finale poteva essere solo la galera o la fuga in America. Dopo l’arresto del capo e la resa degli altri comprimari, Spiridione Franco è rimasto per lunghi mesi latitante, travestendosi e nascondendosi in campagna ed in città, grazie alla sua conoscenza di uomini e cose, alla destrezza del suo ingegno e al sostegno di numerosi personaggi, tra cui il fratello vescovo. Colpisce nel racconto di Spiridione la sua vivacità e il suo senso dell’ironia .
Dalla prefazione di Santo Lombino

Spiridione Franco: Storia della rivolta del 1856 in Sicilia organizzata dal barone Francesco Bentivegna in Mezzojuso e da Salvatore Spinuzza in Cefalù. Entrambi traditi, vennero arrestati e fucilati. Altre 24 persone ebbero sentenza di morte. 
Prefazione del prof. Santo Lombino, direttore del Museo delle Spartenze in Villafrati
Pagine 170 - Prezzo di copertina € 15,00
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lunedì 14 dicembre 2020

Spiridione Franco: Storia della rivolta del 1856 in Sicilia organizzata dal barone Francesco Bentivegna in Mezzojuso e da Salvatore Spinuzza in Cefalù

Il 20 dicembre del 1856 ricorre l'anniversario della fucilazione di Francesco Bentivegna, barone in Mezzojouso, organizzatore di una delle prime rivolte che puntano alla liberazione della Sicilia dall'oppressore borbonico; impossibile la riuscita, pochi i rivoluzionari che seguirono il barone nelle sue idee di libertà, tra cui Salvatore Spinuzza che nel marzo del 1857 ne seguirà la triste sorte. Breve rivolta ma fondamentale, importantissima, poichè Francesco Bentivegna, da vero e proprio leader, darà quel fulgido esempio che verrà seguito dai rivoluzionari del 1860, da Francesco Riso e dalle squadre siciliane, e che culminerà con l'arrivo di Garibaldi il 27 maggio del 1860. In suo ricordo e in suo onore noi Buoni Cugini pubblichiamo lo scritto di Spiridione Franco, amico e compagno di lotta del barone Bentivegna.
Lo scritto è quindi un diario, in cui l'autore narra i fatti del 1856 senza nulla aggiungere, facendo emergere la grande figura del barone Francesco Bentivegna e del fratello Stefano.
"Leggetelo, studiatelo con amore, o giovani carissimi, questo racconto quanto sincero, altrettanto fedele, e così comprenderete quanto dobbiate gelosamente custodire l'unità della Patria, che a noi e costata tanto sangue e tanti sagrifizii". (Spiridione Franco)
Il nostro ringraziamento va al professore Santo Lombino, direttore scientifico del Museo delle Spartenze di Villafrati, che ha arricchito il volume con la sua prefazione. 
In tutto lo scritto, Spiridione chiama in causa i testimoni dei fatti e delle sue azioni che sono ancora in vita al momento della stesura e della pubblicazione del memoir, mettendo in nota i loro nomi e cognomi perché chi vuole possa verificare che egli dice la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità. Come del resto fanno da sempre tutti gli autobiografi che si rispettino (Santo Lombino)

Pagine 157 
Prezzo di copertina € 15,00
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