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giovedì 4 aprile 2024

Luigi Natoli: La rivoluzione si era estesa da Alcamo a Partinico, a Montelepre, a Carini... Rivendicazioni attraverso le rivoluzioni siciliane del 1848-1860

 
A Bagheria le squadre respinsero due compagnie di linea, e costrettele a rinserrarsi nel casino Inguaggiato, ve le assediarono. A liberarle fu spedito il generale Sury con quattro compagnie, cannoni e compagni d’arme: avvenne uno scontro; le squadre furono disperse, ma i regi vi lasciaron dieci dei loro. Qui rifulse l’eroismo di Andrea Coffaro, vecchio di sessanta anni, e del suo giovane figlio Giuseppe, che barricatisi in una casa, da soli vi sostennero il fuoco dei regi; fin che Giuseppe, sdegnando combattere dietro i ripari, uscì all’aperto, e colto da una palla in fronte, rese la forte anima: onde Andrea, desolato, gittò l’arme, e fu preso e condotto in Palermo riserbato al martirio. Nessuna storia raccolse l’eroico gesto, le cronache di fonte borbonica sì: noi gli dedichiamo il verde fiore del ricordo.
Più fieri combattimenti si svolsero a S. Lorenzo ai Colli. Ivi la sera del tre si era recato Giuseppe Bruno-Giordano, per portar munizioni alla squadra di Carmelo Ischia; e poi che nel tornare aveva trovato le vie occupate da una colonna condotta dal maggiore Polizzy, rifatta la via, e ignorando l’insuccesso di Palermo, radunò quanti più uomini potè, per affrontare i regi. Alla sua squadra s’aggiunse un buon numero di Carinesi.
Carini, sollevata il 3 dal padre Calderone, aveva mandato una forte squadra, che giunta a Sferracavallo, ucciso un milite, aveva piegato sopra Passo di Rigano; incontrati i regi, dopo breve combattimento, fu respinta. Molti si sbandarono e ritornarono a Carini: i più scesero ai Colli e si unirono con quelli del Bruno. Erano in tutto poco più, poco meno di 200 uomini. Il 5, assalito il battaglione del Polizzy lo costrinsero a ritirarsi fino ai Leoni: il generale Salzano mandò allora tre compagnie del decimo linea e una sezione d’artiglieria da campo; ma quei 200 uomini fortificatisi nel quadrivio di S. Lorenzo, respinsero gli assalti. Quel combattimento, dicono i documenti borbonici, “fu una vera battaglia”; e nessun elogio potrebbe esser migliore di questo reso dal nemico a prodi terrazzani, che il governo chiamava “predoni”. Più tardi uno storico narrerà che questi contadini, che per giorni, per settimane, vissero sui monti, patendo la fame, senza disertare la bandiera, il 27 maggio fuggirono agli spari come passerotti: e un altro storico più grave e reputato dirà ch’erano dei mafiosi o dei contadini scalzi, i quali... credevano che la “Talia per cui si battevano, fosse la moglie di Garibaldi”! Piacevolezze o miserie delle quali non mette conto sdegnarsi!
In quello scontro, i regi lasciarono sul campo 9 morti, 21 feriti, e tra essi un ufficiale. Il 6 si rinnovarono i combattimenti; ma non essendo più possibile sostenersi contro nuove truppe, il giorno dopo Bruno dispose la ritirata sopra il monte dell’Inserra.
La rivoluzione intanto si era estesa da Alcamo a Partinico, a Montelepre, a Carini, a Piana: Marineo, Misilmeri inalberarono il tricolore: insorgeva Mezzoiuso, Corleone, Ciminna; insorgeva Termini, e costringeva il presidio a chiudersi nel Castello, ed eleggeva un comitato. Il moto si propagava a Trapani, si ripercoteva a Messina e a Catania: ma la fortuna non secondava; e i ribelli si ritiravano sui monti, per non cedere le armi, aspettando gli aiuti del Continente; e trasformavano la lotta in una guerricciuola senza tregua.
(Nella foto: Luigi Bavin Pugliesi, capo delle squadre di Bagheria)




Luigi Natoli: Rivendicazioni. La rivoluzione siciliana nel 1860 e altri scritti storici sul Risorgimento.
Il volume comprende:
Premessa storica tratta da "Storia di Sicilia dalla preistoria al fascismo" ed. Ciuni 1935
La rivoluzione siciliana nel 1860. Narrazione (Comitato cittadino pel cinquantenario del 27 maggio 1860 - Palermo 1910)
Di un volume di documenti sulla rivoluzione siciliana del 1860 e sulla spedizione dei Mille (Estratto dal mensile "Rassegna storica del Risorgimento anno XXV - Fasc. II Febbraio 1938 - XVI)
I più piccoli garibaldini del 1860 (Estratto "La Sicilia nel Risorgimento italiano - Anno 1931)
Rivendicazioni attraverso le rivoluzioni siciliane del 1848-1860 (Cattedra italiana di pubblicità - Editrice in Treviso 1927)
Pagine 544 - Prezzo di copertina € 24,00
Copertina di Niccolò Pizzorno
Il volume è disponibile:
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