Rivedere
la storia del nostro risorgimento sulla scorta dei documenti, degli epistolari,
delle memorie e delle testimonianze dei sopravissuti; narrare le vicende
fortunose attraverso le quali si unificò l’Italia, senza altra preoccupazione
che di cercare la verità, senza inopportune adulazioni, e senza la retorica
frasaiola che serve ordinariamente a celare o a falsare quella verità;
divulgare la storia verace fra’ giovani, che di solito la imparano – se l’imparano
– su compilazioni o ignoranti o in malafede; e fra il popolo, che non l'impara
punto, mi sembra lavoro utile, che occorrerebbe fare per ogni regione o
provincia: chè oramai è tempo di finirla coi luoghi comuni e coi travestimenti.
Io
voglio qui ricordare, e vorrei dir meglio narrare, come procedette nel 1860 l’annessione
della Sicilia al Piemonte, perchè si vegga con quali artifizii e con quali
menzogne fu creata sul continente una opinione pubblica ostile al movimento
rivoluzionario; e in Sicilia uno stato di animo, che senza il profondo
sentimento patriottico di Garibaldi e dei repubblicani che lo circondavano,
avrebbe potuto generare conflitti fratricidi, a detrimento della causa
nazionale.
Luigi Natoli: Rivendicazioni. La rivoluzione siciliana nel 1860 e altri scritti storici sul Risorgimento siciliano.
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