Gli storici che si sono
occupati della rivoluzione siciliana del 1860 e della spedizione dei Mille,
hanno finora attinto a una sola fonte, hanno cioè pubblicato memorie, diari,
opuscoli inediti o editi, rari o malnoti, documenti ufficiali, lettere, quasi
tutti di parte liberale; e per la spedizione garibaldina, salvo uno o due libri
borbonici, delle lettere, dei diari, degli opuscoli di coloro che ne fecero
parte. Ne vennero fuori pubblicazioni, che avevano tutta la parvenza della
verità per essere raccontate da un testimone oculare, tuttavia si differenziano
l’una dall’altra; e non soltanto nel precisare le ore in cui avvenne questa o
quell’altra cosa, quanto nel narrare i fatti. Basta leggere il libro
dell’Agrati, che bellamente raccoglie dai vari diaristi e dai vari scrittori di
lettere tutte le diversità e le contraddizioni, dinanzi alle quali il lettore
non sa a chi credere.
Per esempio, dopo il 4
aprile è vero che la rivoluzione siciliana finì, come affermò Nicola Fabrizi,
che non era in Palermo, non era in Sicilia e non poteva vedere coi propri
occhi, ma riferiva quello che gli raccontarono gente rifugiata in Malta; o
invece perdurò fin quasi nel maggio con gli scontri, come dicono i documenti
borbonici? I Mille furono 1089;
quanti ne conta l’elenco ufficiale, o 1135, quanti ne conta l’Agrati? E furono
accolti bene a Marsala, come dice il Bruzzesi, o quali ostilmente come vuol
dire il Bandi? Il piano di battaglia di Calatafimi fu quello lasciato da Turr o
quello che si trova nelle carte del Sirtori? I picciotti che entrarono in
Palermo il 27 maggio si squagliarono come passeri alle prime schioppettate,
come asserisce il Guerzoni, e ripeterono gli altri, o gareggiarono coi Mille,
come afferma l’Eber e come appare dai documenti, e indicano i nomi del La
Russa, del Lo Squiglio, dell’Inserillo primi a cadere nella gloriosa giornata,
di fronte il ponte dell’Ammiraglio? E i Mille attaccarono alle 5 ed entrarono
in Palermo alle 6, quando la generale dei borbonici, consta dai documenti, fu
sonata alle 4?
La verità è che non
s’interrogarono le fonti borboniche; neppure la Cronaca degli avvenimenti di Sicilia, stampata nel 1863, dove in
riassunto sono indicati, col richiamo delle lettere ufficiali, i fatti della
rivoluzione dal 4 aprile 1860 al marzo del 1861. Non si intese l’altra campana.
E spesso questa rettifica ciò che dai narratori di parte liberale viene
affermato, o dice il contrario.
C’è una raccolta di
documenti, che è di capitale importanza per la storia di quanto avvenne in
Sicilia prima della spedizione dei Mille e dopo, e spiega il perché di quella
che fu la vera fortuna dei Mille....
Luigi Natoli: Di un volume di documenti sulla rivoluzione siciliana del 1860 è contenuto in: Rivendicazioni. La rivoluzione siciliana del 1860 e altri scritti storici sul Risorgimento siciliano.
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