Che vi fosse già preparata qualche cosa pel 1841, si
rileva da un sonetto dialettale di Salvatore Adelfio, uomo della piccola
borghesia, patriota ardente; sonetto che comincia così:
Curaggiu, a
l’armi, gioventù avvilita,
contru la tirannia curriti agnunu;
contru la tirannia curriti agnunu;
all’armi,
all’armi, libertà v’invita
lu milli ed
ottucentu quarantunu!
Risolviri si
po’ la vostra vita
‘nnalzannu
lu stinnardu trinu ed unu...
Il quale ultimo verso è significativo; perché non innalza la vecchia
bandiera di Sicilia, che era sventolata fino agli ultimi moti, sì bene il
tricolore nazionale, con aperta allusione non solo al regime costituzionale, ma
anche all' unione italica. Il Governo stava in apprensioni, e il comando
generale impartiva ordini segreti per le opportune concentrazioni delle truppe
in caso di sommossa (24).
Nelle adunanze segrete dei giovani, Gabriele Dara, che fu
il Berchet della Sicilia, leggeva tra il 1846 e il 1847 i suoi versi infocati.
In un Inno All'Italia vaticinava la futura vittoria:
Ma ovunque, vincente per l'Itala
terra
il genio di Roma dispiega le
penne....
Racchiuso
nell' armi s' innalza gigante
dal Tebro, e
l'Italia ricopre colli' ali,
sull' Etna e
sull'Alpi posate le piante
dai crin le
corone ritoglie ai suoi re.... (28)
Ai cospiratori impazienti parve giunta l’ora: e avvenne l’eroico
tentativo del 1 settembre in Messina e in Reggio, che se fu represso col
sangue, si può considerare come il punto di partenza per passare dai propositi
all'azione. Siciliani e Napoletani incominciarono con le dimostrazioni. Il 22
e il 23 novembre a Napoli, il 27 a Palermo, promosse da Rosolino Pilo, venuto
appositamente, per incarico del Comitato napoletano; e se in Napoli si
cominciò col gridare: Viva il re! Abbasso Sant' Angelo! Abbasso del
Carretto! Viva Pio IX! in Palermo si gridò anche Viva l'Italia! (29).
E non avevano i Siciliani a Roma, nelle dimostrazioni del novembre, mentre
Napoletani, Toscani, Piemontesi sventolavano le bandiere dei propri Stati,
essi soli innalzato il tricolore italiano, il primo che vedessero le vie di
Roma in quel tempo?
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