Nel 1847 in un'ode a Pio
IX, Gabriele Dara poetava:
Quest'unico patto tra’
popoli e i re:
– “Secura non fia d'
Italia la sorte
se il seme perverso
distrutto non è;
In un'altra ode all'Italia:
Esulta! Si appressa.... sonata è quell'ora
l' estremo momento dei Regi sono!
ed evocando il Genio di Roma aggiungeva:
Sull' Etna e sull'Alpe
posate le piante
dal crin la corona
ritoglie ai suoi re,
e in fascio raccolte le
insegne fatali
le frange, e sdegnoso le
calca col piè.
Ed ancora, il 4 gennaio,
alla vigilia, si può dire, della rivoluzione:
Dei Regi la stella
s'offusca e declina
di sangue la cinge un orrido
velo
Oh gioia! già il trono
minaccia ruina....
Un urto! e distrutto nel
fango cadrà;
e sopra i rottami, dell' Italo cielo
il libero sole i rai stenderà.
Luigi Natoli: Rivendicazioni attraverso le rivoluzioni siciliane del 1848-1860.
Tratto da: Rivendicazioni. La rivoluzione siciliana del 1860 e altri scritti storici sul Risorgimento siciliano.
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Nella foto: Museo di Storia Patria, Palermo.
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