Era una notte fosca,
come sogliono essere nel cadere del mese di Novembre; le nuvole pesavano sui
tetti delle case come una cappa di piombo. C’era un umidore freddo che
trapassava le ossa. Di lontano, improvvisamente, nell’orizzonte un corrusco
segnava fra le nubi un solco, e allora in un attimo apparivano nel cielo,
mostruose, gigantesche, e più nere forme d’animali, che sembravano insidiare
nell’ombra la terra. Non vi era allora illuminazione nella città, salvo pochi
lumi a olio sparsi qua e là, nelle vie principali, che riflettevano in breve
spazio una luce fioca e rossiccia. Pareva che da un momento all’altro dovesse
mettersi a piovere.
Erano sonate allora
allora due ore e mezza alla torre di San Nicolò e non c’era un’anima per la
via, né un uscio aperto: solitudine e, squallore dappertutto, e nella
spazzatura il rufolare e il ringhiare dei cani randagi. La piazza del Carmine,
quella di Ballarò, la via dell’Albergheria e quella del Bosco, nel punto dove
s’incontrano, prendevano luce da un solo fanale a olio di dubbio rossore, non
offrendo la lampadina sospesa in alto sulla porta della Chiesa del Carmine
innanzi alla Madonna, che un piccolo occhio rossiccio perduto nell’ombra.
In tanta solitudine
s’udì a un tratto risonare il passo d’un uomo e il battere regolare di un
bastone, che venivano dalla via Bosco. Quando fu giunto sotto il fanale, si
vide colui che camminava. Era un uomo intabarrato e col collo sepolto in una
sciarpa. Si fermò un istante, guardò una casa nella via del Bosco, crollò il
capo, e borbottò qualche cosa fra sé, e proseguì verso l’Albergheria, ma non
aveva percorso pochi passi, che si udì richiamare con voce rapida e concitata:
- Girolamo!
Egli si voltò, ma repentinamente
un colpo di pistola tirato quasi a bruciapelo lo mandò per terra senza poter
dire Gesù. Il colpo risonò nel silenzio notturno come una cannonata, e si
propagò per tutta la contrada; ma nessuno uscì, non si socchiuse nessun
balcone; pareva una città abbandonata, deserta. Il cadavere giaceva supino con
le braccia spalancate, e un filo di sangue che s’andava allargando gli colava
dal petto. Passò qualche minuto; un altro uomo, anche lui intabarrato, si
avvicinò al caduto, e, chinatosi, lo spiò in viso e scoperse la ferita.
Luigi Natoli: Chi l'uccise?
Pagine 146 - Prezzo di copertina € 13,50
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