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venerdì 23 dicembre 2016

Luigi Natoli: I morti tornano...

Nel contesto del colera che colpì Palermo nel 1837, Luigi Natoli scrive il romanzo "I morti tornano..."

"Siamo a Palermo. L’anno è il 1837. Il periodo è turbolento. I tentativi di cospirazione anti-borbonica sono complicati dall’insorgenza di una grande epidemia di colera che miete vittime in maniera spaventosa. L’ambientazione storica, il contesto politico e sociale, la tragedia dell’epidemia sono abilmente descritti da Natoli all’interno di questo romanzo appartenente alla letteratura del contagio insieme alle celeberrime opere de “I promessi sposi” di Manzoni e “La peste” di Camus.
 “Da un giorno all’altro l’orrore si centuplicava. I morti, dopo dieci giorni dai primi due casi, toccavano il centinaio; ma gli attaccati erano quattro volte di più. E chi non era attaccato fuggiva, abbandonando anche i parenti negli spasimi di un’agonia spaventevole".
“Ora a un balcone, ora a un uscio, si affacciava un volto spaurito e piangente: una mano faceva un gesto: - Venite! – e il carro si fermava; dei becchini insaccati, neri come spettri, sparivano nel vano delle porte; ne sboccavano con un cadavere livido, spaventevole, nudo e coperto malamente d’una camicia, uomo o donna; lo dondolavano due tre volte, lo gittavano sul carro, dove altri becchini lo acconciavano. Il carro s’era fermato sotto un balcone; due becchini affacciatisi col cadavere di un vecchio, datogli l’aire, lo buttavano giù nel carro come un fagotto. Quel povero corpo batté sulla spalletta, si ripiegò sconciamente, mostrando le sue nudità livide e flosce. Un becchino sul carro, celiando, lo rassettò: e allora dal balcone gli altri buttarono giù il cadavere di un bambino, e poi quello di una donna, che aveva una lunga e copiosa capigliatura nera. Questa fluttuò per l’aria, come per fare un ultimo saluto alla casa donde usciva per sempre; poi, come un pio velo funebre, si diffuse castamente sugli altri morti. I morti erano pietosamente coperti da una coltre di tela cerata, ma qualche braccio penzolava fuori, e accompagnava il passo dei cavalli con un dondolio ritmico, che pareva un saluto ai vivi”.
Ne “I morti tornano”, Natoli lascia parlare da sole le miserie dell’uomo legate al dolore, alla fedeltà, all’onore, all’ira e tutte le altre pulsioni umane che, imbrigliate nelle maglie di una rete di un ineluttabile destino imposto dalle convenzioni, degenerano nella distruzione e nella pochezza dell’animo umano, non più libero, e non più nobile. Una storia che proprio nel momento in cui sembra intorcinarsi dentro i canoni del più classico e banale feulleitton, effettua una nuova e inattesa virata rivelando la sua vera natura: quella - appunto - di una storia nera; anzi, nerissima. E lo fa togliendo la speranza su tutto, tracciando un vero Noir. Un grande Noir storico".
 Massimo Maugeri scrittore palermitano
Luigi Natoli: I morti tornano...
Pagine 384 - Prezzo di copertina € 22,00 - Sconto 15%.

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