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mercoledì 20 dicembre 2023

Spiridione Franco: Le onoranze a Francesco Bentivegna nel 1860. Tratto da: Storia della rivolta del 1856 in Sicilia organizzata dal barone Francesco Bentivegna in Mezzojuso...

 
Nell’epoca di cui scrivo, vi era guardiano di quel Convento, un certo padre Antonio Bellina, nativo da Lercara dei Friddi; uomo assai umano e caritatevole, indignato di quella condotta inumana, e del disprezzo fatto a quel nobile corpo dai satelliti della tirannide Borbonica; venuta la notte, prendendo delle precauzioni per non essere scoperto fece aprire la fossa vi fece scendere un frate, che portò seco una fune, fece legare il trafitto corpo del martire, furono compiute le esumazioni. Dopo di ciò fece aprire la migliore sepoltura; fece collocare il corpo steso in una vecchia cassa, aspettando di rilevarlo in tempi più fortunati, che non tardarono molto tempo a venire.  Questi fatti mi vengono spesso rammentati in Palermo dal prete Giuseppe Capra di Monreale, che in quel tempo stava nel convento di Mezzojuso come chierico novizio. 
Per ora tralascio di scrivere il seguito delle condanne di morte del consiglio di Guerra, e racconterò ai miei pietosi lettori le onoranze fatte nel 1860, dai Corleonesi, e di molte persone dei vicini paesi, alle spoglie immortali di Francesco Bentivegna. I di lui fratelli Giuseppe e Stefano Bentivegna liberati dalla catena, che da parecchi anni portavano, accompagnati da un gran numero di Corleonesi, corsero in Mezzojuso ripresero con grande pompa funebre, i sacri avanzi dì quella salma, e li condussero nella chiesa madre di Corleone, tutti gli abitanti di ogni ceto di persone, andarono fuori della Città, ad incontrare riverente il mesto, ma glorioso convoglio. 
Le campane di tutte le chiese battevano il lutto, la banda cittadina suonava la marcia funebre. La commozione ed il pianto furono generali, il dolore era immenso nel popolo, quella acerba piaga, il tempo solo lenir la può, sanar giammai! 
Celebrati i funeri onori, che mai si sono visti in quel paese, chiusa e sigillata la cassa, fu degnamente collocata nella madre chiesa che viene spesso visitata da coloro che giungono in Corleone. 
Sulla tomba sovrasta una bandiera, quella stessa che il Bentivegna fece costruire in Villafrate il giorno 23 Novembre 1856 che portava e conservò Francesco Labarbiera come ho detto più sopra. 
Il Signor Angelo Paternostro fratello del Senatore Francesco, un vero tipo di gentiluomo e di patriotta in quel tempo Governatore di quel Distretto, di felice ricordanza, decretava un magnifico monumento in marmo, che fu eseguito dallo scultore Salvadore Valenti di purissima architettura Greca. Lavoro dell’ingegnere Giuseppe Damiani, che seppe trasformare la sua anima di artista all’amore di libertà, infine riuscito magnifico. 
Vi si leggono incise in carattere d’oro le seguenti iscrizioni, affettuosamente dettate dall’Avvocato Antonio Morvillo. 

Italia e libertà
dalla carità cittadina
abiti questo monumento
o Francesco Bentivegna
ed ammirino i futuri
il cuore che ti fè grande
il martirio che ti fè eterno
Nacque in Corleone MDCCCXX
visse alla Patria
cui diè gloria e speranza
tentò redimerla insorgendo
tradito
fu moschettato in Mezzojuso
il XX dicembre MDCCCLVI
le reliquie sue 
sottratte alla mano liberticida
qui dormono

Io ed altri vecchi amici e compagni del moschettato, abbiamo voluto eternare la di lui memoria, mercè un bellissimo medaglione, in marmo che abbamo fatto scolpire dal valente artista Palermitano Delisi, di felice ricordanza, riuscito di vera rassomiglianza nella persona, che fu collocata nella piazza del Popolo di Mezzojuso accanto al portone ove venne eseguita la barbara sentenza, in quella casa allora del cav. Nicolò Dimarco, ove da pochi di noi fu tenuta la prima congiura come prima ho detto. 
Un tale ricordo storico viene spesso religiosamente ammirato dai forestieri, che giungono in paese, e dalla novella gioventù, che dovrebbe prenderne patriottico esempio. 


Spiridione Franco: Francesco Bentivegna. Storia della rivolta del 1856 in Sicilia organizzata dal barone Francesco Bentivegna in Mezzojuso e da Salvatore Spinuzza in Cefalù.
Pagine 167 - Prezzo di copertina € 22,00
Prefazione del prof. Santo Lombino.
Disponibile dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it (consegna a mezzo corriere in tutta Italia)
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