La Campana della Gancia del 26 marzo annunziò semplicemente la scoperta di alcuni strumenti di tortura, fatta nel Castello di Palermo dall’avvocato Nani Veneziano, fra quali la Cuffia del Silenzio.
Un giornaletto prese subito negozio, e venne fuori facendo festa con un articolo di fondo, nel quale l’autore, a vista di questa scoperta, dicea – di aver tanto maggior motivo di rallegrarsene, che non essendo estraneo alla compilazione di un libro che menò assai rumore in Europa: la Torture en Sicile par M. De La Varenne, vede che i fatti vengono adesso ad appoggiare vittoriosamente la veracità delle sue corrispondenze.
Ma l’autore di questo articolo non ignorava chi fu il primo che denunziò all’Europa l’esistenza della Cuffia del Silenzio e ne pubblicò il disegno e la descrisse. Egli non ignorava quanto tempo prima della pubblicazione dell’opuscolo di De La Varenne fu pubblicato il nostro lavoro che veramente fece il giro dell’Europa e la commosse, e al quale attinsero notizie Mr. De La Varenne e il suo corrispondente Palermitano. (Le nostre pubblicazioni fatte contemporaneamente nel Corriere Mercantile, e nell’organo officioso di Palmerston il Morning Post rimontano al 1856-57. Le pubblicazioni del De La Varenne sono del 1860.)
Eppure di tutto si parla dal signor De La Varenne, dal suo corrispondente, e dall’autore dell’articolo, menochè della sorgente cui attinsero le notizie. Tanto è potente lo spirito di parte! Così si scrive la Cronaca contemporanea!!
Niente di più penoso quanto il parlare e scrivere di sè stesso; ma quando l’ingratitudine, l’ingiustizia degli altri ci obbliga a farlo non c’è rimedio; bisogna rivendicare quel che ci appartiene, prendere il posto che ci spetta; e però ripubblichiamo, quanto da noi fu pubblicato nel 1856, in rapporto alla Cuffia del Silenzio.
E poichè la corrispondenza in cui trattasi di questo orribile strumento di tortura, fa seguito ad altra corrispondenza, così per migliore intelligenza dei lettori, e più ancora, per onorare la memoria di illustri vittime, cominceremo dalla prima in cui trattasi del processo e fucilazione del barone Bentivegna.
Le corrispondenze che pubblichiamo sono quattro; alla fine della pubblicazione di esse, per dare a ciascuno il merito che gli spetta, diremo le persone che ci fornirono le importanti notizie; riveleremo i nomi di coloro che fecero i disegni degli strumenti; ed i mezzi, che ci sarà permesso di rivelare, dei quali ci siamo serviti per farle giungere a Londra e a Genova.
In ultimo, dando uno sguardo all’opuscolo del signor De La Varenne, diremo in quali e quanti errori è caduto l’autore.
Un giornaletto prese subito negozio, e venne fuori facendo festa con un articolo di fondo, nel quale l’autore, a vista di questa scoperta, dicea – di aver tanto maggior motivo di rallegrarsene, che non essendo estraneo alla compilazione di un libro che menò assai rumore in Europa: la Torture en Sicile par M. De La Varenne, vede che i fatti vengono adesso ad appoggiare vittoriosamente la veracità delle sue corrispondenze.
Ma l’autore di questo articolo non ignorava chi fu il primo che denunziò all’Europa l’esistenza della Cuffia del Silenzio e ne pubblicò il disegno e la descrisse. Egli non ignorava quanto tempo prima della pubblicazione dell’opuscolo di De La Varenne fu pubblicato il nostro lavoro che veramente fece il giro dell’Europa e la commosse, e al quale attinsero notizie Mr. De La Varenne e il suo corrispondente Palermitano. (Le nostre pubblicazioni fatte contemporaneamente nel Corriere Mercantile, e nell’organo officioso di Palmerston il Morning Post rimontano al 1856-57. Le pubblicazioni del De La Varenne sono del 1860.)
Eppure di tutto si parla dal signor De La Varenne, dal suo corrispondente, e dall’autore dell’articolo, menochè della sorgente cui attinsero le notizie. Tanto è potente lo spirito di parte! Così si scrive la Cronaca contemporanea!!
Niente di più penoso quanto il parlare e scrivere di sè stesso; ma quando l’ingratitudine, l’ingiustizia degli altri ci obbliga a farlo non c’è rimedio; bisogna rivendicare quel che ci appartiene, prendere il posto che ci spetta; e però ripubblichiamo, quanto da noi fu pubblicato nel 1856, in rapporto alla Cuffia del Silenzio.
E poichè la corrispondenza in cui trattasi di questo orribile strumento di tortura, fa seguito ad altra corrispondenza, così per migliore intelligenza dei lettori, e più ancora, per onorare la memoria di illustri vittime, cominceremo dalla prima in cui trattasi del processo e fucilazione del barone Bentivegna.
Le corrispondenze che pubblichiamo sono quattro; alla fine della pubblicazione di esse, per dare a ciascuno il merito che gli spetta, diremo le persone che ci fornirono le importanti notizie; riveleremo i nomi di coloro che fecero i disegni degli strumenti; ed i mezzi, che ci sarà permesso di rivelare, dei quali ci siamo serviti per farle giungere a Londra e a Genova.
In ultimo, dando uno sguardo all’opuscolo del signor De La Varenne, diremo in quali e quanti errori è caduto l’autore.
L'autore
Giovanni Raffaele: Le torture in Sicilia al tempo dei Borboni. Un periodo di cronaca contemporanea.
Pagine 110 - Prezzo di copertina € 11,00
Disponibile dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it
Disponibile su Ibs
Disponibile presso Librerie Feltrinelli
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