Corrado giunto in Marsiglia era stato quasi come
ubriacato da quella specie di follia rivoluzionaria che agitava la città in
quello che fu detto l'anno terribile. Tutte quelle parole nuove, libertà, uguaglianza,
fratellanza, che in patria, fra i vecchi ordinamenti nei quali era cresciuto,
gli sonavano stranamente e quasi come bestemmie; ora, sotto i suoi occhi veggenti,
le vedeva come realtà vive, che lo turbavano, lo trascinavano, lo infiammavano.
L'idea di patria, fino allora ristretta alla
sua città natale, per uno spirito gretto di campanilismo comune a tutti i suoi
concittadini, ora si ingrandiva agli occhi suoi, si allargava in una concezione
più vasta e più vera… Si gittò in quelle idee, comprendendo pienamente l'entusiasmo
dell'abate Cannella e dell'avvocato Di Blasi. E fece la campagna nell'esercito
del nord; poi in quello d'Italia nell'inverno e nella primavera del 1794;
allora gli giunse la nuova della morte di sua madre e le sollecitazioni di
venire a prendere possesso dell'eredità.
Stava in queste alternative, quando gli venne annunciata la visita di don Francesco Paolo Di Blasi.
Gli mosse incontro con viva cordialità conoscendo come l'ancor giovane e valente giureconsulto si fosse adoperato in favor suo, e sapendo di incontrare un uomo di princìpi e sentimenti affini ai suoi. L'avvocato entrando gli fece un saluto singolare facendo rapidamente percorrere la mano destra dalla spalla sinistra all'altra, e abbassandola lungo il lato destro. Corrado fece un segno di maraviglia, e gli strinse la mano in modo singolare.
- Non mi ero dunque ingannato - disse lietamente don Francesco. Piove?
- Siamo al coperto - rispose Corrado, e chiusa la porta abbracciò e baciò tre volte l'avvocato. Poi domandò:
- C'è una Loggia qui?
- Due - rispose l'avvocato - i Figli di Bruto, alla quale appartengo io e dove verrete voi a visitarci venerdì venturo; e la Rigenerazione, fondata dall'abate Cannella che voi conoscete. Rito scozzese.
- Si lavora?
- Sì. Ma copertamente. Non siamo ancora numerosi. La borghesia è tiepida e titubante, sulla nobiltà non ci è da contare, e quanto alla plebe è ancora troppo ignorante e superstiziosa per seguirci. Bisogna penetrare cautamente e destramente nelle anime, scandagliarle, suscitarvi nuovi desideri, nuove speranze, odio alla tirannia e persuaderle della bontà e dell'eccellenza del regime repubblicano... Bisogna fare ciò cautamente, perchè, da quando cominciò la guerra in Italia, siamo circondati da spie... E voi stesso, che siete preceduto dalla fama di giacobino, sarete certamente spiato; il che vi obbliga a essere prudente...
Luigi Natoli: Calvello il bastardo.
Pagine 885 - Prezzo di copertina € 25,00
Disponibile in libreria e in tutti i siti di vendita online.
Sconto del 20% se acquistato dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it
- C'è una Loggia qui?
- Due - rispose l'avvocato - i Figli di Bruto, alla quale appartengo io e dove verrete voi a visitarci venerdì venturo; e la Rigenerazione, fondata dall'abate Cannella che voi conoscete. Rito scozzese.
- Si lavora?
- Sì. Ma copertamente. Non siamo ancora numerosi. La borghesia è tiepida e titubante, sulla nobiltà non ci è da contare, e quanto alla plebe è ancora troppo ignorante e superstiziosa per seguirci. Bisogna penetrare cautamente e destramente nelle anime, scandagliarle, suscitarvi nuovi desideri, nuove speranze, odio alla tirannia e persuaderle della bontà e dell'eccellenza del regime repubblicano... Bisogna fare ciò cautamente, perchè, da quando cominciò la guerra in Italia, siamo circondati da spie... E voi stesso, che siete preceduto dalla fama di giacobino, sarete certamente spiato; il che vi obbliga a essere prudente...
Luigi Natoli: Calvello il bastardo.
Pagine 885 - Prezzo di copertina € 25,00
Disponibile in libreria e in tutti i siti di vendita online.
Sconto del 20% se acquistato dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it
Nessun commento:
Posta un commento