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martedì 21 maggio 2024

Luigi Natoli: 21 maggio 1860. La morte di Pietro Piediscalzi, apostolo e martire del Risorgimento siciliano. Tratto da: La rivoluzione siciliana nel 1860. Narrazione


Giunto Garibaldi a Renda, con l’idea di attaccare i regi da quella parte, scrisse il 18 a Rosolino Pilo che gli domandava munizioni: “È tempo di marciare verso Palermo... Avvicinatevi per le munizioni e vi farò parte di quella che abbiamo. Assicurate però i nostri prodi che col ferro faremo di più che col fuoco contro i nostri nemici”. E questo ripeteva in un’altra lettera inviatagli la stessa giornata: “Dite ai Siciliani, che un ferro qualunque nelle loro mani vale un fucile”.
Ma la marcia sopra Monreale, dove i regi andavano concentrando forti masse, non parve a Garibaldi potersi effettuare: contentossi per allora di molestare il nemico e farlo molestare e in questo senso ne scrisse a Rosolino Pilo.
Il 20 Garibaldi, che già aveva inviato Salvatore Calvino, del suo stato maggiore, al Pilo, per coadiuvarne e coordinarne i movimenti, gli fece da Sirtori spedir ordini di marciare sollecitamente sopra S. Martino con tutte le forze, e di avvisarne il quartiere generale; e dallo stesso Sirtori fece ordinare al La Masa, che si trovava ancora a Mezzojuso, di concentrare le forze a Parco; dal che apparisce evidente il disegno di Garibaldi di formare con le squadre di Pilo, alla sua sinistra, e quelle del La Masa, alla destra, le due ali per attaccare ai fianchi i regi: mentre egli, che si era spinto al Pioppo li avrebbe preso di fronte. Ma quasi subito, afferrato col suo sguardo d’aquila tutto un nuovo disegno, ordinò al La Masa di concentrare le squadre a Gibilrossa Belmonte; onde il La Masa partì per Misilmeri.
Rosolino Pilo, ricevuto l’ordine scrisse subito a Pietro Tondù in Carini, perché inviasse “in vista” le masse e le munizioni a S. Martino. “Il generale Garibaldi l’ha ordinato e bisogna ubbidirlo subito subito”. Indi della eseguita mossa dava annunzio al Generale con un breve dispaccio: “Arrivato qui con 250 uomini. Domattina richiamerò Corrao con 150 uomini dal monte della Neviera. Gli altri arriveranno tra stanotte e domani di buon’ora. Al monastero di Valverde nella strada di Monreale a un miglio da Palermo, quattro grossi cannoni mascherati”.
Il comando generale borbonico, raccolte poche e imperfette notizie, ordinava intanto al colonnello Von Meckel, che comandava i battaglioni bavaresi, di muovere sopra Monreale con libertà di azione; e poco dopo gli mandava in rinforzo il colonnello Buonopane con altre truppe. Il Von Meckel cominciò col rivolgere le sue forze contro le bande degli insorti: e il 21 tre colonne mossero sopra S. Martino: due dalla parte di Monreale, una (Buonopane) dalla parte di Palermo; attaccando simultaneamente le squadre del Piediscalzi e quelle di Pilo e di Corrao. Il Piediscalzi, che il giorno innanzi aveva molestato gli avamposti regi del Castellaccio, non indietreggia dinanzi al numero; ingaggia il combattimento, incoraggiando i suoi albanesi, ma colpito al petto, cade, e accanto a lui cade Giuseppe Tagliavia da Palermo. Ancor giovani entrambi, tutto avevano consacrato alla libertà della loro terra. Dal ’48 al ’60 la vita di Piediscalzi fu un apostolato e un martirio: la morte gloriosa gli diede l’aureola che mai s’offusca. Compagni sul campo e nella morte, i due valorosi furono sepolti insieme nella parrocchia albanese di Palermo. In quello scontro caddero prigionieri il Bennici e il Sulli.




Luigi Natoli: Rivendicazioni. La rivoluzione siciliana nel 1860 e altri scritti storici sul Risorgimento.
Il volume comprende:
Premessa storica tratta da "Storia di Sicilia dalla preistoria al fascismo" ed. Ciuni 1935
La rivoluzione siciliana nel 1860. Narrazione (Comitato cittadino pel cinquantenario del 27 maggio 1860 - Palermo 1910)
Di un volume di documenti sulla rivoluzione siciliana del 1860 e sulla spedizione dei Mille (Estratto dal mensile "Rassegna storica del Risorgimento anno XXV - Fasc. II Febbraio 1938 - XVI)
I più piccoli garibaldini del 1860 (Estratto "La Sicilia nel Risorgimento italiano - Anno 1931)
Rivendicazioni attraverso le rivoluzioni siciliane del 1848-1860 (Cattedra italiana di pubblicità - Editrice in Treviso 1927)
Pagine 544 - Prezzo di copertina € 24,00
Copertina di Niccolò Pizzorno
Il volume è disponibile:
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