Mi sono
recato di buon’ora al Municipio, ed ho appreso la notizia che i regi o meglio
il Generale Lanza vuole trattare con Garibaldi; difatti è un andare e venire di
Sirtori, Basso, Crispi, La Masa, Nullo ed altri; però il silenzio è molto
significante. Il positivo è questo che tanto il forte che le navi non tirano
sulla città; l’avv. D. Giovanni Muratori mi dice che il Generale Lanza sin da
questa notte ha fatto sentire che ha grandissimo numero di morti e feriti; vi
sono persone che nutrono speranza di una transazione; però se Garibaldi si
accomoderà con qualche concessione che verrà fatta, su proposta di una
costituzione del re di Napoli, sono certo che tanto Garibaldi quanto i Piemontesi
verranno scannati dal popolo. Io non credo che si cederanno le armi; le notizie
sono molto confuse.
Nel tardi si annunzia da Garibaldi che diggià è stato concluso un armistizio per 24 ore. Egli dic che l’inimico ha offerto patti umilianti per la Città di Palermo, e conclude se si vuole la pace o la guerra. Questo viene detto dal Generale dal primo balcone del Municipio, il popolo che si accalcava nella piazza dei Quattro Cantoni e sotto il Municipio, emette grida da far terrore: Guerra! Guerra!... Il popolo era delirante, pazzo, fuor di sé; scorgo nella folla parecchi che per causa del bombardamento erano rimasti senza tetto e senza roba, e pure erano i più inferociti a gridare la guerra; a tale vista il Generale sembrava sorpreso, stupito, per non dire confuso, stante che dubitava se il popolo era proclivo ad accettare i patti offerti dal generale Lanza.
Sono le ore 17, mi trovo alla Fieravecchia; giunge notizia che il generale Bosco viene da Villabate con la colonna dei Bavaresi per arrendersi a Garibaldi. Questa notizia viene accolta con grande entusiasmo, sia per la vittoria morale, sia perché oggi cittadino potrà avere un’arma. Si fanno suonare le campane di Montesanto, quelle di S. Carlo, dell’Ospedaletto, della Magione; gran popolo si versa a Porta di Termini e si ferma al Serraglio, l’altra rimane ferma alla Porta di Termini. Il caldo è soffocante, il sole brucia, ma l’interesse di potere ottenere un’arma ci fa rimanere nello stradale.
Nel tardi si annunzia da Garibaldi che diggià è stato concluso un armistizio per 24 ore. Egli dic che l’inimico ha offerto patti umilianti per la Città di Palermo, e conclude se si vuole la pace o la guerra. Questo viene detto dal Generale dal primo balcone del Municipio, il popolo che si accalcava nella piazza dei Quattro Cantoni e sotto il Municipio, emette grida da far terrore: Guerra! Guerra!... Il popolo era delirante, pazzo, fuor di sé; scorgo nella folla parecchi che per causa del bombardamento erano rimasti senza tetto e senza roba, e pure erano i più inferociti a gridare la guerra; a tale vista il Generale sembrava sorpreso, stupito, per non dire confuso, stante che dubitava se il popolo era proclivo ad accettare i patti offerti dal generale Lanza.
Sono le ore 17, mi trovo alla Fieravecchia; giunge notizia che il generale Bosco viene da Villabate con la colonna dei Bavaresi per arrendersi a Garibaldi. Questa notizia viene accolta con grande entusiasmo, sia per la vittoria morale, sia perché oggi cittadino potrà avere un’arma. Si fanno suonare le campane di Montesanto, quelle di S. Carlo, dell’Ospedaletto, della Magione; gran popolo si versa a Porta di Termini e si ferma al Serraglio, l’altra rimane ferma alla Porta di Termini. Il caldo è soffocante, il sole brucia, ma l’interesse di potere ottenere un’arma ci fa rimanere nello stradale.
Comitato cittadino pel cinquantenario del 27 maggio 1860: Documenti e memorie della rivoluzione siciliana del 1860.
Il Comitato era costituito da: Giuseppe Pitrè, Luigi Natoli, Alfonso Sansone, Pipitone Federico, Salvatore Giambruno, Giuseppe Travalli, Cesare Matranga (Segretario). Il presente volume è la riproduzione anastatica di quello pubblicato nel 1910 dal suddetto Comitato, in occasione del 50° anniversario del 27 maggio.
Pagine 475 - Prezzo di copertina € 22,00
La prima parte comprende i documenti della rivoluzione, anteriori e posteriori al 4 aprile 1860 e fino al 27 maggio. La seconda, una scelta degli atti della Dittatura, quelli cioè che propriamente riguardano il periodo rivoluzionario, il rinnovamento politico-amministrativo della Sicilia e uomini e fatti della rivoluzione; la terza, più varia, comprende atti della rappresentanza civica, documenti riferibili alle spedizioni, diari del tempo, memorie, poesie, fra cui le memorie storiche di Filippo e Gaetano Borghese, il diario inedito di Enrico Albanese, le lettere di Giuseppe Bracco al conte Michele Amari, il diario di Antonio Beninati.
Il volume è disponibile:
Dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it (sconto 15%, consegna a mezzo corriere in tutta Italia).
Disponibile su Amazon Prime e tutti gli store di vendita online.
In libreria presso:
La Feltrinelli libri e musica (Via Cavour e punto vendita centro commerciale Conca d'Oro) La Nuova Bancarella (Via Cavour), Libreria La Vardera (Via N. Turrisi 15), Libreria Nike (Via M. Ugo 56), La Nuova Ipsa (Piazza Leoni 60), Libreria Forense (Via Maqueda 185)
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