I
fratelli Filippo e Gaetano Borghese da Novara di Sicilia, nell’anno 1860, si
trovarono in Palermo; il primo come professore di filosofia e lettere, il
secondo quale studente di medicina. Essi presero viva parte nei memorandi fatti
di quell’anno, tanto nel periodo della cospirazione quanto in quello della
rivoluzione, ed ebbero la felice idea di notare giorno per giorno quanto
avvenne d’importante.
Entrato Garibaldi in Palermo, corsero fra i primi alle barricate, ove combatterono finchè non arrise la vittoria. Sgombrate le truppe borboniche della città, essi ricordarono frettolosamente le raccolte note e le pubblicarono nei primi di Giugno 1860 in mille copie, delle quali 700 si vendettero in una settimana. Dopo ciò il fratello maggiore, Filippo, ritornò al paese natale, dedicato sempre nell’insegnamento; il minore, Gaetano, si arruolò volontario nei Cacciatori delle Alpi e seguì Garibaldi nella campagna del 1860-61.
Più tardi entrò, come medico militare, nell’esercito regolare, dal quale si ritirò dopo 25 anni di servizio. Ora, tenente colonnello medico a riposo, si trova nella sua Novara che ha illustrato con otto lavori di soggetto diverso, non contando altre pregevoli pubblicazioni, fra le quali, di notevole interesse, quello sulla Dittatura e sul Suicidio nei civili e nei militari.
È appunto il Diario di questi fratelli Borghese che ora viene ripubblicato nella sua integrità e che porta per titolo: I 65 giorni di rivoluzione a Palermo nel 1860.
Nel
libretto, contro l’usanza, gli autori vollero mettere, oltre che l’anno (1860)
anche il mese (Giugno) onde far vedere la precocità dell’opera.
Palermo,
Marzo 1910
Entrato Garibaldi in Palermo, corsero fra i primi alle barricate, ove combatterono finchè non arrise la vittoria. Sgombrate le truppe borboniche della città, essi ricordarono frettolosamente le raccolte note e le pubblicarono nei primi di Giugno 1860 in mille copie, delle quali 700 si vendettero in una settimana. Dopo ciò il fratello maggiore, Filippo, ritornò al paese natale, dedicato sempre nell’insegnamento; il minore, Gaetano, si arruolò volontario nei Cacciatori delle Alpi e seguì Garibaldi nella campagna del 1860-61.
Più tardi entrò, come medico militare, nell’esercito regolare, dal quale si ritirò dopo 25 anni di servizio. Ora, tenente colonnello medico a riposo, si trova nella sua Novara che ha illustrato con otto lavori di soggetto diverso, non contando altre pregevoli pubblicazioni, fra le quali, di notevole interesse, quello sulla Dittatura e sul Suicidio nei civili e nei militari.
È appunto il Diario di questi fratelli Borghese che ora viene ripubblicato nella sua integrità e che porta per titolo: I 65 giorni di rivoluzione a Palermo nel 1860.
Tratto da: Documenti e memorie del 27 maggio 1860 a cura del Comitato Cittadino pel cinquantenario del 27 maggio 1860. Il Comitato era costituito da: Giuseppe Pitrè, Luigi Natoli, Alfonso Sansone, Pipitone Federico, Salvatore Giambruno, Giuseppe Travalli, Cesare Matranga (Segretario). Il presente volume è la riproduzione anastatica di quello pubblicato nel 1910 dal suddetto Comitato, in occasione del 50° anniversario del 27 maggio.
Pagine 475 - Prezzo di copertina € 22,00
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