27 maggio 1860, Domenica ore 6 1/2. - Da lontano si odono delle fucilate; il fuoco cessa per un poco di tempo: si risentono fucilate a grandi scariche: dopo un poco un fuoco ben nutrito. Vedo correre a passo di corsa una ventina di soldati, che venivano dalla via Montesanto e prendono per via S. Cristoforo: dopo ho saputo che quello era un picchetto che guardava la porta di Termini. Si sono ritirati, e unitisi al picchetto della Posta si sono rifuggiati al Carminello. Il fuoco di fucileria si sente ben nutrito.
Scorgo nella via Divisi un piemontese e altri nostri gridare: "Aprite! siamo i vostri fratelli, aprite, aprite!" Non vi è dubbio, i nostri sono entrati: in un minuto e fra due salti corriamo alla Fieravecchia; le campane della chiesa di Montesanto salutano per primi l'arrivo dei liberatori, con me corrono l'avv. Giovanni, Angelo e Luigi Muratori, questo ultimo, ragazzetto, s'era armato di un grosso coltello da cucina. Alla Fieravecchia trovo un popolo gridare: "Viva Italia! viva Garibaldi!" - Le sqadre entravano in ordine sparso; ogni squadra colla bandiera nella quale era attaccata l'immagine del Santo protettore del paese - Misilmeri: S. Giusto; Bagheria: S. Giuseppe; Marineo: S. Ciro; e così di seguito.
Era bello vedere le bonache dei nostri confuse colle camicie rosse - ed i nostri con lunghe lancie; il giubilo è incredibile. Mi avvicino alla Porta, scorgo una guida a cavallo; da noi si credette che quella fosse Garibaldi; quindi gridi assordanti di evviva, ma quello ci fa gesto che Garibaldi è dietro; ci avanziamo e vicino al quatrivio si vede una massa armata e nel mezzo Garibaldi sorridente, col sicaro in bocca, saluta il popolo. Dai balconi del palazzo Villafiorita le signore sventolano i fazzoletti.Si grida: "Viva Garibaldi! Viva S. Rosalia!"
Dalla nota del volume si legge che la "narrazione è tratta da appunti presi a matita dal signor Beninati, vecchio e modesto patriota, e da lui gentilmente favoritici".
Comitato cittadino pel Cinquantenario del 27 maggio 1860: Documenti e memorie della rivoluzione siciliana del 1860.
A cura di Giuseppe Pitrè, Luigi Natoli, Pipitone Federico, Alfonso Sansone, Salvatore Giambruno, Giuseppe Travalli, Cesare Matranga.
La prima parte del volume comprende i documenti della rivoluzione, anteriori e posteriori al 4 aprile 1860 fino al 27 maggio. La seconda, una scelta degli atti della Dittatura che propriamente riguardano il periodo rivoluzionario, il rinnovamento politico-amministrativo della Sicilia e uomini e fatti della rivoluzione; la terza, più varia, contiene atti della rappresentanza civica, memorie, rendiconti, poesie, diari del tempo fra le quali le memorie storiche di Filippo e Gaetano Borghese - Il diario inedito di Enrico Albanese - Le lettere di Giuseppe Bracco al conte Michele Amari - Il diario di Antonio Beninati.
Pagine 475 - Prezzo di copertina € 22,00
Disponibile al sito www.ibuonicuginieditori.it, www.lafeltrinelli.it, Amazon Prime e tutti i siti vendita online.
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