Nella quaresima dell’anno 1541 venne a predicare nella cattedrale di Palermo, fra Pietro Paolo Caporella da Potenza, dell’ordine dei minori conventuali di San Francesco, il quale si fece iniziatore di due istituzioni, che ancora non esistevano nella nostra città: la fondazione del Monte di Pietà, intesa a liberare i poveri dalle esorbitanze dell’usura e la costituzione di una Compagnia, simile a quella fondata da S. Giacomo della Marca in Napoli, dedicata all’assistenza spirituale e morale dei condannati all’estremo supplizio.
Tali progetti furono ben accolti dal Vicerè D. Ferrante Gonzaga, principe di Molfetta, e dal Senato Palermitano. Difatti, nello stesse mese di aprile 1541 con la contribuzione del Senato di Palermo e di alcune cospicue famiglie, sorse il Monte della Pietà, e per opera del Vicerè, sorse la Compagnia del SS. Crocifisso della dei Bianchi, la quale dovea prestare: “aiuto et ausilio di quelli poveretti: i quali per la giusticia sonno condennati alla morte considerato che per li passati tempi erano questi andati alla morte senza consiglio et ricordo alcuno, in modo che molti di questi tali afflitti andavano di sorte, che lo più delle volte si dubitava del loro esito”.
Con l’autorizzazione del Vicerè, e sotto la direzione dello stesso Caporella, alcuni gentilhomini et honorate persone, si riunirono nella chiesa di S. Maria della Candelora presso l’ospedale di San Bartolomeo (La chiesa della Candelora era dietro l’Ospedale di S. Bartolomeo, ove sin dal 1533 esisteva una compagnia di nobili, chiamata della Carità, la quale aveva per istituto l’assistenza degli ammalati dell’Ospedale di S. Bartolomeo) per determinare tutto ciò che era necessario al nascente sodalizio. Dopo alcuni giorni, i neo confrati, avendo bisogno di un luogo più comodo, si riunirono nella chiesa di San Nicolò, dietro il convento di S. Francesco dei PP. Minori Conventuali. Essi furono in numero di quaranta e gettarono le basi del nuovo sodalizio, il quale non era riconosciuto ufficialmente.
Intanto il Vicerè diede incarico ai nuovi confrati di assistere due delinquenti condannati alla forca, e il “secondo del mese di Maggio 1541 con la gratia di quel pietoso Signore Christo Giesù benedetto questa santa et felice Compagnia uscì in campo con felicissimo principio, et non senza gran frutto delle anime di quelli che si giustitiarono perché mai mansueti agnelli come quelli andarno alla morte disposti verso del Signore accompagnate delli Angeli adorno al beato porto della salute. Il che quanta letitia donò a tutta la felice patria di Palermo, lodando tutti il Signore di tanto buono et Santo beneficio incominciato, non si potrebbe scrivere”.
Antonino Cutrera: Cronologia dei giustiziati di Palermo 1541-1819.
Grazie alla preziosa consultazione dei suoi archivi, in particolare quelli curati dai gentiluomini della confraternita addetti al conforto morale e religioso dei condannati a morte, nasce quest’opera di Antonino Cutrera integrata con note del Mongitore, Villabianca, Auria, Pirri, Paruta, Di Marzo, Zamparrone, La Mantia ed altri ancora. Costituisce un completo e fedele studio dei secoli bui della giustizia terrena. Da questo l’autore esclude solo le esecuzioni capitali, che si fecero per sentenza del Tribunale dell’inquisizione, rimandando ad altri lavori precedentemente pubblicati.
Pagine 396 - Prezzo di copertina € 22,00
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